Avvenire di Calabria

Diocesi: Milano, come usare i beni immobili della Chiesa? Indagine del mensile “Il segno”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Il patrimonio immobiliare della Chiesa ambrosiana è fatto di luoghi di culto e oratori, ma anche di scuole, ospedali, cinema e teatri, musei, centri sociali, appartamenti… Un patrimonio enorme, creato nei secoli grazie alla generosità e alla operosità di generazioni di fedeli, oltre che a una oculata amministrazione”. Parte da questa costatazione il dossier del nuovo numero de “Il segno”, mensile della diocesi di Milano. “Oggi però, a causa del calo dei sacerdoti e dei praticanti (oltre che demografico), un numero crescente di immobili risulta inutilizzato e mette la Chiesa di fronte a una sfida molto difficile: come gestire quei beni?”. “Il segno” di ottobre rilegge le linee guida che la diocesi ha diffuso di recente con due documenti firmati dall’arcivescovo Mario Delpini e dà voce al responsabile dell’Ufficio Parrocchie della curia, don Paolo Boccaccia. Ci sono due diverse prospettive che “si possono, anzi si devono conciliare”: c’è chi, “mosso dall’ardore della carità, desidererebbe mettere a disposizione di chi ha bisogno ogni spazio della parrocchia”. E ci sono altri che, “consapevoli del valore che hanno certi immobili nelle zone più appetibili delle città, vorrebbero metterli tutti a reddito a prezzo di mercato, per finanziare le opere parrocchiali stesse”. La sfida, appunto, è tutta nel trovare “un giusto equilibrio e uno sguardo che non sia rivolto solo alla realtà locale, ma all’intero orizzonte diocesano”.
Da segnalare un approfondimento sul “dopo di noi” e l’articolo del sociologo Maurizio Ambrosini, che interviene nel dibattito sullo ius scholae.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: