Avvenire di Calabria

Diocesi: Grosseto, la visita del vescovo ucraino Semenyshyn. “Non contiamo più le date, ma i giorni dall’inizio della guerra”

di Redazione Web

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“Dallo scoppio della guerra abbiamo dimenticato che giorno è. Non diciamo più ‘Oggi è il 9 agosto’, ma ‘oggi è il 532esimo giorno di guerra’.” Così il vescovo Mykola Semenyshyn, ausiliare della arcieparchia di Ivano-Frankivs’k, nella parte occidentale dell’Ucraina, a Grosseto come ospite d’onore per le celebrazioni laurenziane 2023.
Il presule, stamani, nell’incontro con la stampa, ha raccontato l’impegno della Chiesa nel sostenere la speranza della gente: “Come sacerdoti e come Chiesa cerchiamo di stare con la gente. Tanti cappellani vanno nelle zone di combattimento per essere di supporto morale e spirituale ai soldati. E molti di loro restano sorpresi di questo: c’è chi dice ‘Non sono mai andato in chiesa in vita mia ma con lei qui, padre, mi sento sicuro’. E poi aiutiamo i rifugiati, perchè non tutti sono fuggiti all’estero, c’è chi ha raggiunto le zone dell’Ucraina dove la situazione è un po’ più tranquilla, se così si può dire… . Ogni giorno purtroppo celebriamo funerali – ha proseguito – Per me ogni volta è una sfida grande: cosa dire a una mamma che ha perso il figlio, a una donna che ha perso il marito? Anche per noi sacerdoti questa situazione drammatica è emotivamente pesante, ma non vogliamo allontanarci dalla gente. Siamo pastori e stiamo col gregge”.
Poco tempo fa la diocesi ucraina ha anche inaugurato un ospedale: l’unico di proprietà della Chiesa in tutta l’Ucraina. “Grazie a questa struttura possiamo aiutare i soldati feriti che ritornano dalle zone di guerra, ma anche i profughi e le famiglie dove si manifestano problemi psicologici a causa della guerra”. Il vescovo Mykola conclude con un appello: “La pace la vogliamo, ma nella giustizia”, dice citando il patriarca dell’Ucraina. “Per prima cosa basta ucciderci. Come si può fare la pace con chi continua a uccidere gente innocente e a ferire la nostra terra? Si parla di ecocidio, perché la distruzione delle nostre terre ha delle ripercussioni: stanno radendo al suolo tutto. Noi vogliamo solo vivere in pace…ma ora dobbiamo difendere noi e i nostri figli. Certo – chiude –, la guerra stanca, non solo chi la vive, ma anche voi. Vi chiedo però di continuare ad aiutarci, perché questa è una guerra fra il bene e il male”.

Fonte: Agensir

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