Avvenire di Calabria

Diocesi: Caritas Bolzano-Bressanone, “Cambiare per ricominciare”, percorsi di reinserimento per detenuti ed ex detenuti

di Redazione Web

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“Scontare una condanna fuori dal carcere, in luoghi come Odós, aiuta ad abbattere la recidiva e i pregiudizi”, ha spiegato Danilo Tucconi, responsabile d’area della Caritas Bolzano-Bressanone, in occasione del convegno organizzato per i 25 anni del servizio, al quale ha partecipato anche il vescovo Ivo Muser. Il convegno “Cambiare per ricominciare”, tenutosi al Centro pastorale di Bolzano, ha approfondito il ruolo delle misure alternative alla detenzione e delle realtà che ne consentono l’esecuzione. Da 25 anni il servizio Odós della Caritas lavora a fianco di detenuti ed ex detenuti per favorire il loro reinserimento sociale. “È un buon esempio di come la collaborazione fra pubblico e privato, possa fornire delle alternative concrete e innovative rispetto al carcere”, ha detto Danilo Tucconi, responsabile dell’area Caritas “Senza tetto e senza dimora”. Nel complesso il servizio ha accolto 574 persone in forma residenziale, prima in un piccolo appartamento di viale Druso a Bolzano e, dal 2004, in una struttura sita in viale Venezia, fornita dalla provincia, che dispone di 16 posti letto. “In tutti questi anni, abbiamo contato solo 15 recidivi, a conferma di un progetto che funziona”. Il vescovo Ivo Muser ha lodato l’impegno e, soprattutto, l’approccio di guardare sempre e prima di tutto alla persona e non al reato commesso.
Dopo una prima ricostruzione delle tappe e della storia operativa di Odós, il convegno ha affrontato da più punti di vista il ruolo centrale delle misure alternative, proprio per evitare l’esclusione sociale delle persone che commettono reati.
Il servizio Odós si trova a Bolzano in viale Venezia. Fanno parte del servizio Odós anche 2 appartamenti di scuola abitativa, dove è possibile trascorrere 16 mesi in una formula di maggior autonomia; e un appartamento dedicato all’affettività, in cui un coniuge, un genitore o un figlio può trascorre qualche giorno con il proprio parente detenuto.
Dopo il convegno, il personale e alcuni ospiti del servizio Odós, hanno incontrato i visitatori interessati per un pomeriggio di porte aperte, nella struttura residenziale di viale Venezia.

Fonte: Agensir

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