Avvenire di Calabria

Diocesi: card. Cantoni (Como), “siamo chiamati a costruire la cultura della fratellanza, promuovendo il bene da qualunque parte provenga”

di Redazione Web

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“Siamo chiamati a costruire la cultura della fratellanza, promuovendo il bene da qualunque parte provenga, allontanandoci sempre più dal male così comune della indifferenza, che ci rende meno sensibili alle grida dei nostri fratelli”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto al santuario dell’apparizione della B.V. Maria in Tirano (So) in occasione dei 520 anni dell’apparizione al beato Mario Omodei.
Nell’omelia il porporato ha evidenziato che “tutti siamo accorsi qui, da ogni parte della Valtellina, per ascoltare la Madre di Dio, che ci trasmette le parole di suo figlio Gesù e ci invita: ‘Fate quello che vi dirà’!”. “È suo compito – ha proseguito –, quello di comunicare, di attualizzare e di aiutarci ad incarnare ciò che il Signore ci chiede. Maria ci aiuta a comprendere più facilmente il significato della Parola di Dio annunciata e a viverla nella nostra esistenza quotidiana con quella medesima adesione di fede che Ella ha usato nel corso della sua vita terrena”.
Commentando poi le letture proposte dalla liturgia domenicale, il card. Cantoni ha sottolineato che “lo Spirito Santo è continuamente all’opera dentro la storia degli uomini e distribuisce liberamente a ciascuno doni diversi, i più svariati, per cui ci arricchiamo gli uni gli altri per ciò che di originale e di unico ciascuno possiede”. “Nessuno – ha ammonito – può farsene un vanto come se il dono fosse esclusivamente suo e non provenisse dallo Spirito santo. Egli, infatti, consegna i suoi doni gratuitamente a chi vuole, purché siano poi messi a disposizione della utilità comune”. “E a ciascuno di noi – ha aggiunto – è dato di rallegrarsi, del tutto privi di gelosia, per i doni che gli altri possiedono, sentendoci felici se questi doni dello Spirito arrivano attraverso la mediazione degli altri e non sono dati direttamente a noi stessi. È un modo per sentirci tutti umilmente bisognosi gli uni degli altri, tutti interconnessi, per cui nessuno può fare a meno degli altri o del loro aiuto”. “Così – ha osservato il vescovo – le nostre ricchezze ricevute non sono un bene da vivere ossessivamente a esclusivo nostro vantaggio. Esse devono essere opportunamente condivise, così da poter costruire una vera fraternità, dove non c’è esclusione, né prevaricazione di sorta”. “Maria – ha concluso il card. Cantoni – ci aiuti a godere già fin d’ora del bene che gli altri costruiscono e manifestano ogni giorno attorno a noi e questo è il segreto per anticipare il paradiso, dove tutti gioiranno, ritenendo come proprio il bene che sgorga dall’impegno, dalla fatica e dalla creatività degli altri”.

Fonte: Agensir

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