Avvenire di Calabria

Diocesi: Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, una folla di giovani in riva al mare con il vescovo Palmieri all’alba

di Redazione Web

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Circa 500 giovani delle diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto hanno partecipato all’evento, organizzato dalle équipe di Pastorale giovanile delle due diocesi del Piceno, “Voglio svegliare l’Aurora – Dalla Gmg di Lisbona verso il Giubileo dei Giovani”, che si è tenuto, la mattina di sabato 10 agosto, dalle ore 4:45 fino alle ore 8:30, nella cornice della spiaggia antistante la Riserva naturale della Sentina in Porto d’Ascoli. Il vescovo Gianpiero Palmieri che è stato tutto il tempo insieme ai giovani così ha sintetizzato l’esperienza vissuta: “È stata un’alba molto bella, vissuta con tanti ragazzi venuti dalle parrocchie delle due diocesi e provenienti da realtà, movimenti, associazioni e cammini diversi. È stata davvero un’occasione straordinaria per sentire la fede comune che abbiamo in Gesù Risorto, Colui che è il Sole che sorge dell’Alto e che oggi abbiamo contemplato e pregato.”
Dopo essersi ritrovati presso il campo Ciarrocchi in Porto d’Ascoli è seguito il cammino al buio per giungere fino al tratto di spiaggia in cui era stato allestito l’altare. Qui, il vescovo ha guidato la preghiera dei giovani attraverso la lettura e la meditazione del Salmo 62: “O Dio, Tu sei il mio Dio, all’aurora io Ti cerco. Di Te ha sete l’anima mia”. Appena il sole è sorto, salutato dall’applauso di tutti i presenti, il vescovo ha recitato la preghiera del Benedictus dove tra l’altro si dice: “…Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”.
Dopo il momento suggestivo dell’alba, nell’incantevole cornice della spiaggia sambenedettese, si è celebrata la santa messa, presieduta da mons. Palmieri e concelebrata dagli altri sacerdoti intervenuti, tra i quali don Matteo Calvaresi e don Luca Censori, direttori degli Uffici di Pastorale giovanile delle due diocesi.
Queste le parole del vescovo durante l’omelia: “È bello aver camminato di notte, esserci ritrovati tutti qui all’aurora ed aver potuto contemplare insieme l’alba, pregando e cantando. È davvero un’esperienza straordinaria!”. Citando poi il brano di Isaia 21, ha affermato: “C’è un passaggio fondamentale: ‘Sentinella, quanto resta della notte?’. La domanda è molto bella e significativa. Isaia si rivolge alla sentinella per chiedere quanto rimane della notte fino a che sorga l’alba. Da queste parole si denota un forte desiderio dell’alba, della luce, del nuovo giorno. È lo stesso desiderio che abbiamo noi del Signore, di incontrarlo, di vedere il suo volto. A ciascuno di voi, allora, dico: il sole è Gesù Risorto e sorge dentro di te!”.
Al termine della celebrazione eucaristica, il vescovo ha invitato i ragazzi a fare colazione insieme, chiedendo loro una promessa: “Prima di mangiare i cornetti, vi chiedo di avvicinare e conoscere almeno un’altra persona!”. Un gesto semplice, ma dal significato molto profondo: quando ognuno ha visto sorgere nella propria vita il vero Sole, che è Cristo Signore, non può far altro che entrare in comunione con l’altro, anche se l’altro è uno sconosciuto, anche se l’altro è lontano, anche se l’altro è diverso da me, anche se l’altro è di un’altra diocesi.
Due impressioni di due giovani organizzatori. Chiara, 24 anni, di Roccafluvione, afferma: “Faccio parte dell’équipe di Pastorale giovanile della diocesi di Ascoli Piceno e, anche se forse sono un po’ di parte, mi sento di dire che è stata un’esperienza meravigliosa. È bellissimo essere stati in tanti e essersi sentiti parte di una grande famiglia, per ricordarci che non siamo soli a percorrere questo cammino”.
Anche Iacopo, 28 anni, di Martinsicuro, dell’équipe di Pastorale giovanile della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, dichiara: “Mi è piaciuto moltissimo questo momento, per tante ragioni. Prima di tutto mi ha fatto rivivere l’alba dopo la veglia della Gmg e in generale tutti i momenti vissuti insieme alla pastorale giovanile. Poi mi ha ricordato che Gesù ci ama e che non siamo mai veramente soli”.

Fonte: Agensir

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