Avvenire di Calabria

Dialogo cattolici e ebrei: vescovi italiani, “dopo tragico atto terroristico del 7 ottobre 2023 i rapporti sono stati difficili. Proprio per questo il dialogo va rafforzato”

di Redazione Web

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“In questi ultimi tempi, segnati dal tragico atto terroristico del 7 ottobre 2023, dalla guerra successiva e dall’escalation del conflitto in Medio Oriente, i rapporti tra cattolici ed ebrei, in Italia, sono stati difficili con momenti di sospetto, incomprensioni e pregiudizi. Ma il dialogo non si è interrotto. In Europa sono tornati deprecabili atti di antisemitismo e incaute prese di posizione, a volte anche violente. Proprio per questo il dialogo va rafforzato. Continuiamo a crederci”. È quanto scrive la Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della conferenza episcopale italiana nel Messaggio per la 36ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei che si celebra il 17 gennaio 2025 ed avrà per titolo: “Pellegrini di speranza”. La Commissione della Cei osserva: “Sicuramente il dialogo non è semplice anche a causa del passato, dell’“insegnamento del disprezzo” (J. Isaac) e della troppo scarsa partecipazione delle comunità cristiane. È necessario che il dialogo non sia più una questione di nicchia. Come Chiesa cattolica ci auguriamo che l’Anno giubilare porti al rilancio e all’allargamento del dialogo. Non per ‘tirare avanti’, ma per approfondire”. E riprendendo le parole del card. Carlo Maria Martini, la Commissione afferma: “Su tale dialogo si gioca e si giocherà una partita tanto delicata quanto decisiva, anche per il futuro delle Chiese cristiane. Nell’anniversario del Concilio di Nicea come Chiese cristiane dobbiamo riscoprire che il rapporto con l’ebraismo e con le Scritture è fondamentale anche per il cammino ecumenico”. Il messaggio si conclude con la formulazione di un augurio: “Ci auguriamo che l’Anno giubilare, alla luce dei tempi che stiamo vivendo, sia la rinnovata occasione per cristiani ed ebrei, di ritornare ai testi biblici letti insieme fraternamente secondo le proprie tradizioni”.

Fonte: Agensir

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