Avvenire di Calabria

Denatalità: mons. Giuliodori (Università Cattolica), “c’è stato un radicamento della visione individualista, con lo scomparire di vincoli impegnativi e progettuali”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

“Prendo in prestito da Papa Francesco una chiave di lettura offerta nella Laudato si’: tutto è connesso. Anche per la denatalità c’è un insieme concatenato di cause. Ci sono sicuramente cause economico-sociali, che possiamo definire esterne, ma cosa ha consentito che nel nostro Paese sorgessero queste cause? Dopo la guerra c’è stata la stagione d’oro del matrimonio e delle nascite, per poi lasciare spazio a fenomeni che hanno condizionato fortemente la natalità”. Lo ha detto, ieri sera, mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, intervenuto, insieme a Lorenzo Lattanzi, vicepresidente nazionale dell’Associazione cittadini mediali (Aiart), al seminario di studio “La denatalità in Italia: eziologia e politiche di intervento”, promosso dal Centro di ricerca e studi sulla salute procreativa (Cerissap) della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica. Il tema affrontato dal presule e da Lattanzi è stato “Fertilità e sessualità nel vortice mediatico”.

“La realtà mediatica – fiction, pubblicità – ha influenzato molto negativamente la cultura”, ha evidenziato mons. Giuliodori, analizzando i fattori interni alla crisi della natalità. “Dal punto di vista delle dinamiche esistenziali, se la coesione sociale era forte nel dopoguerra, nel tempo ha prevalso una dimensione individualista – ha osservato assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo -. In questi anni c’è stato un radicamento della visione individualista, con lo scomparire di vincoli impegnativi e progettuali. Per cui il matrimonio è stato affiancato da forme che rendono molto leggero il profilo dei legami. Questo ha portato negli ultimi anni a un crollo delle unioni matrimoniali con un numero limitato di unioni civili, ma con molte convivenze. Oggi ci sono legami funzionali all’individuo, che manifestano i propri bisogni affettivi e con reciproca convenienza, ma senza impegno. Questo ha riscontri rilevanti ed è il codice fondamentale della cultura contemporanea”.

Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE

Articoli Correlati