Avvenire di Calabria

Decreto Caivano: Acli, “inasprire pene sui minori non serve a nulla, bisogna lavorare sulla rieducazione”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“La criminalità minorile è un problema, ma quello che bisogna fare per risolverlo è prevenirlo”. Lo dichiarano in una nota le Acli, che tramite i suoi servizi educativi e il proprio ente di formazione professionale Enaip, e attraverso le attività proposte sui territori come lo sport, i doposcuola e gli spazi giovani, cercano di contrastare l’abbandono scolastico, il bullismo, la violenza, l’isolamento sociale, sostenendo le famiglie nel delicato compito educativo e cercando di riempire di qualità il tempo di bambini, adolescenti e giovani.

“La pena deve avere uno scopo rieducativo, soprattutto nel caso di minori – ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, in riferimento al decreto su Caivano -. Abbassare l’età imputabile sposta la responsabilità di noi adulti sui ragazzi, magari nati in contesti in cui l’illegalità è molto diffusa. A 12, 13 anni sappiamo bene che tanto ancora si può fare per aiutare questi bambini e le loro famiglie. Gli autori di reati, specie se minorenni, devono essere aiutati a comprendere la gravità del fatto compiuto, per diminuire le recidive: in questo la giustizia riparativa è un valido strumento”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati