Avvenire di Calabria

Cristiani e induisti: Santa Sede, no a “ideologie che favoriscono l’esclusione, la discriminazione e il fondamentalismo religioso”

di Redazione Web

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”Possa Dio, fonte della luce, riempire le vostre menti e i vostri cuori di pace e gioia, e le vostre famiglie e comunità di grazia e felicità!”. È l’augurio del Dicastero per il Dialogo interreligioso, nel messaggio inviato ali indù in occasione della festa di Deepavali. “Le nostre città e nazioni stanno diventando sempre più eterogenee”, si legge nel testo: “Persone di culture, religioni, etnie, lingue e ideologie diverse vivono fianco a fianco, per scelta o per caso, in quasi tutto il mondo. Questa diversità è vista da molti come una grande fonte di crescita, apprendimento e arricchimento reciproci. Allo stesso tempo, in alcune parti del mondo, essa viene anche rifiutata perché è vista come una potenziale minaccia all’armonia, suscettibile addirittura di sfociare in un conflitto”. “Nel disegno divino, la diversità e le differenze non sono intese come una minaccia per l’esistenza di nessuno, ma come un dono per una coesistenza armoniosa”, si ricorda a proposito del dialogo tra cristiani e induisti. “La visione divina della promozione dell’armonia attraverso il potere di Dio stesso, nella diversità e per mezzo di essa, è soppiantata da ideologie che favoriscono l’esclusione, la discriminazione e il conformismo sia a livello individuale che collettivo. Il fondamentalismo religioso, l’estremismo, il fanatismo, il razzismo e l’ipernazionalismo in diverse parti del mondo sono alcuni esempi di ideologie che distruggono l’armonia e danno origine al sospetto, al pregiudizio, alla diffidenza, all’odio e alla paura tra le persone, impedendo loro di creare legami che sostengano la fraternità umana e l’amicizia sociale”, il grido d’allarme del testo: “Seminare l’armonia in mezzo alla diversità e malgrado le differenze è una necessità pratica che richiede un’azione concreta e uno sforzo collettivo da parte di tutti gli individui, le famiglie, le istituzioni educative, i media, le comunità e le nazioni. Tutti devono lavorare per abbattere gli stereotipi, promuovere l’empatia, la sensibilità e il rispetto per chi è diverso da noi”.

Fonte: Agensir

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