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“È importante che ci sia un approccio europeo, pur con le diversità dei singoli Stati membri”: Charles Michel (nella foto), presidente del Consiglio europeo (al suo ultimo summit, visto che dal 1° dicembre sarà sostituito dal portoghese Antonio Costa), guida il vertice informale dei 27 in corso a Budapest, affiancato dal padrone di casa, il premier ungherese Viktor Orban. Michel sottolinea: “Non parliamo con una voce comune, ma abbiamo comunque degli interessi comuni”. È costretto ad affermarlo rispetto alle posizioni sempre più estreme e sbilanciate di Orban, che esalta la vittoria di Trump negli Usa e vorrebbe un disimpegno dell’Ue in Ucraina, lasciando campo libero alla Russia di Putin. Il Consiglio europeo – che oggi affronta il tema della competitività economica alla presenza di Mario Draghi – vede la presenza di alcuni leader indeboliti nel loro Paese, in particolare il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz. Tra i leader ascoltati, invece, la presidente del Consiglio italiano Meloni e il premier polacco Tusk.
La riunione della Comunità politica europea svoltasi ieri ha riservato qualche sorpresa. A partire dalla pretesa del presidente turco Erdogan di riaprire il processo di adesione della Turchia all’Ue, interrotto da tempo per la deriva autoritaria e militare del Paese euroasiatico. “Il nostro obiettivo è diventare membri dell’Ue a pieno titolo e in questo senso abbiamo compiuto e continuiamo a compiere passi in avanti”, ha sostenuto il leader turco. “Abbiamo sempre mantenuto la parola data e da molto tempo abbiamo superato con successo tutti gli esami. Abolire i visti e dare vita a un’unione doganale costituiscono passi in avanti che ci aspettiamo nel prossimo futuro”, dunque a suo dire “non c’è nessun ostacolo per l’ingresso della Turchia nell’Unione europea”.
Fonte: Agensir