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Il progetto “Cinema dentro” ha portato il grande schermo all'interno del carcere di Arghillà, offrendo ai detenuti non solo l’opportunità di assistere alla proiezione di film, ma anche di partecipare a momenti di riflessione e discussione guidati da magistrati e esperti cinematografici.
Il progetto, fortemente voluto da un gruppo di magistrati del Distretto giudiziario di Reggio Calabria, insieme a due esperti cinematografici del Circolo Chaplin, Claudio Scarpelli e Sara Di Marco, con la partecipazione della psicologa esperta Laura Amodeo, è consistito nella proiezione di tre film, seguita da un momento di riflessione e discussione, all’interno dell’istituto penitenziario di Arghillà.
Ad uno degli incontri del progetto, interamente autofinanziato dai magistrati, è intervenuto il regista reggino (o come ama definirsi lui stesso “del Gebbione”) Fabio Mollo.
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Proprio il film di Mollo “Il Sud è niente” ha aperto la rassegna cinematografica, nel corso della quale sono state proiettate altre due pellicole, “L’insulto” di Ziad Doueiri e “Grazie ragazzi” di Riccardo Milani.
La creazione di un luogo di incontro, nel quale ricercare un linguaggio e riconoscersi reciprocamente, è stata la finalità del progetto secondo quanto dichiarato dai magistrati aderenti all'iniziativa.
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Dopo la visione di ciascuna pellicola, il successivo appuntamento era interamente dedicato al dialogo sulle tematiche toccate nei film, cui hanno preso parte attivamente, con entusiasmo e spirito critico, i detenuti.
Il progetto, nato in modo spontaneo, ha visto la partecipazione di magistrati con funzioni differenti (giudicanti penali e civili di primo grado, requirenti distrettuali e circondariali), tutti operanti nel Distretto giudiziario di Reggio Calabria, ma di varia provenienza geografica.
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«Proprio l'eliminazione di quelle barriere, apparentemente insormontabili nei contesti procedimentali/processuali, ha costituito la cifra dell'iniziativa il cui filo conduttore – secondo quanto affermato dai magistrati promotori – è stato impegnarsi in prima persona per contribuire al perseguimento della funzione risocializzante della pena, spesso dimenticata».
Diversi artisti provenienti da tutta Italia e dall’estero hanno realizzato opere d’arte a tema religioso: molte dedicate proprio a Maria.
L’evento promosso dalla Camera di commercio reggina ha come finalità anche la promozione e valorizzazione del territorio in chiave turistica.
L’iniziativa è rivolta a giovani e adulti, l’obiettivo è avvicinarli alla cura e all’ascolto dei bisognosi