Avvenire di Calabria

ChatGpt: Telefono azzurro e Bva-Doxa, il 6% dei ragazzi lo utilizza ogni giorno. Caffo, “potenziale alleato in prima fase ascolto disagio, ma rete sia resa più sicura”

di Redazione Web

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Otto ragazzi su dieci conoscono ChatGpt. Tra questi, il 6% lo utilizza tutti i giorni e il 40% più volte a settimana. Lo rivela l’indagine “Intelligenza artificiale”, realizzata su un campione di 806 ragazzi tra i 12 e i 18 anni da Telefono Azzurro e Bva-Doxa, presentata oggi a Milano nel corso dell’evento “Navigare il futuro: la sfida digitale e le nuove generazioni”, organizzato dalla Fondazione Sos – il Telefono azzurro Ets in collaborazione con il Politecnico; primo dei due incontri che Telefono azzurro promuove in occasione del Safer Internet Day (Giornata per una rete più sicura – 7 febbraio). Il secondo si terrà domani a Roma. Tra gli users di ChatGpt, il 54% ritiene che il principale aspetto positivo sia la facilità d’uso che lo rende accessibile a tutti, e la possibilità di essere utilizzato per diverse attività. Il 18% dei ragazzi ritiene che possa anche stimolare nuove idee e la fantasia. Tra gli aspetti negativi, invece, la difficoltà nel garantire una fonte attendibile (34%) e la possibilità che l’utilizzo renda più pigri (51%).

Per il presidente di Telefono azzurro, Ernesto Caffo, “i chatbot che utilizzano l’intelligenza artificiale sono soluzioni che a nostro avviso meritano di essere ulteriormente sviluppate” nei processi delle helpline “perché rappresentano un potenziale nostro alleato nella prima fase di ascolto dei ragazzi che si trovano a vivere situazioni di malessere fisico e psicologico”. Per quanto, invece, riguarda in generale la rete, Caffo esorta “tutte le aziende tecnologiche” a “fare la loro parte” per renderla “più sicura adottando misure in grado di proteggere i ragazzi”.

“La crittografia end-to-end, introdotta in molte piattaforme di messaggistica istantanea, aumenta la sicurezza e la privacy di tutti gli utenti, ma – avverte – accresce il rischio che si utilizzino messaggi criptati per eludere i controlli e diffondere immagini a carattere sessuale di bambini e adolescenti”.



Fonte: Agensir

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