Avvenire di Calabria

Presentato presso la Questura di Reggio Calabria il progetto promosso dalla Fondazione Scopelliti

«C’è Angela»: a Reggio Calabria nasce una rete protetta a tutela delle donne vittime di violenza

Un fronte comune tra Polizia di Stato, Città metropolitana, Fondazione e Confcommercio

di Redazione Web

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Si chiama “C’è Angela?” ed è il progetto rivolto alle donne vittime di violenza e, più in generale, alle persone fragili in pericolo imminente, nato dalla collaborazione fra la Questura di Reggio Calabria, la Città Metropolitana, la fondazione “Antonino Scopelliti” e Confcommercio.

Alla firma del protocollo d’intesa, nella sala “Calipari” degli uffici della Polizia di Stato, era presente il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace, insieme al questore Salvatore La Rosa, alla capo di gabinetto della Questura, Maria Grazia Milli, alla Consigliera di parità della Città Metropolitana, Paola Carbone, alla presidente della Fondazione “Scopelliti”, Rosanna Scopelliti, ed al presidente di Confcommercio Reggio, Lorenzo Labate.

Un segnale di aiuto nascosto in una semplice domanda

Il progetto promosso dalla Fondazione Scopelliti, è ispirtato all’iniziativa “Ask for Angela” avviata a Londra e già attivo con successo in altre città italiane. Si presenta con una modalità di aiuto tanto discreta quanto efficace: chi si trova in pericolo può entrare in un negozio aderente e chiedere semplicemente “C’è Angela?”.



Questa frase in codice attiverà una procedura di supporto immediato, grazie alla formazione fornita dalla Polizia di Stato agli esercenti. Gli esercizi commerciali coinvolti, identificabili dal logo del progetto esposto in vetrina, diventeranno così luoghi sicuri per chiunque necessiti di aiuto in modo anonimo.

Una "rete" sul territorio di sensibilizzazione e prevenzione a tutela delle vittime

«Da oggi – ha spiegato Versace – le cittadine ed i cittadini che avvertono un pericolo imminente per la loro incolumità, sapranno di poter trovare un rifugio ed un supporto sicuro nei commercianti che esporranno il logo del progetto sulle vetrine dei loro negozi. Basterà dire “C’è Angela?” e, forti di una formazione specifica assicurata dal personale della Polizia di Stato, gli esercenti attiveranno le procedure necessarie a prevenire qualsiasi episodio di violenza, molestia o abuso».


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, la disparità di genere è ancora un fatto


«Anche in questo caso – ha continuato il vicesindaco – la sinergia istituzionale è indice di buone prassi. L’obiettivo più importante, oltre ovviamente alla salvaguardia dei più deboli, è quello di creare coscienza civile nella comunità rispetto a fenomeni che possono apparire lontani se non vissuti in prima persona. Dunque, bisogna instillare maggiore consapevolezza nei cittadini e contribuire a diffondere una cultura diversa capace di incidere nella quotidianità delle persone. Il mio ringraziamento non può che andare al signor Questore, alla Fondazione “Scopelliti” ed a Confcommercio per un impegno civico e civile che va oltre la firma del protocollo d’intesa».

Per la Consigliera metropolitana di parità, Paola Carbone, il progetto, che muove i suoi passi da esperienze consolidate e vincenti in Gran Bretagna ed in altre città italiane, deve «radicarsi in ogni angolo del territorio, dal centro alle periferie più estreme». «È fondamentale la sua conoscenza e diffusione», ha specificato Carbone rimarcando come «l’Ufficio della Consigliera di Parità della Città Metropolitana, già a partire dal prossimo 25 novembre, presenterà l’iniziativa alle scuole che fanno parte del progetto Civitas».

«L’Idea – ha proseguito - è quella di immaginare una realtà nella quale, attraverso questo segnale, qualunque cittadino o cittadina che pensa di trovarsi in situazioni di pericolo, sappia di poter trovare, sempre, un primo luogo di conforto».

Un fronte comune per promuovere lo strumento della denuncia

«Insieme a Confcommercio, alla Città Metropolitana ed alla Questura – ha, quindi, aggiunto Rosanna Scopelliti - cerchiamo di mettere a disposizione un metodo di denuncia ed una richiesta di supporto che può servire, nel più totale anonimato, ad attivare un meccanismo di tutela anche per chi, magari, ha problemi nel rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine». «Pure un negozio – ha concluso – può diventare un concreto e reale aiuto di prossimità. I commercianti, infatti, verranno istruiti dal personale della Polizia di Stato per rispondere ai bisogni ed alle necessità delle persone in difficoltà».

L’iniziativa prevede un impegno diretto delle istituzioni coinvolte: la Fondazione Scopelliti fornirà il supporto psicologico alle vittime e ai loro familiari, Confcommercio di Reggio Calabria fornirà ai commercianti l’opportuna preparazione in merito al servizio, con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di attività commerciali e della ristorazione.



La città Metropolitana di Reggio Calabria diffonderà, in tutti i territori della provincia l’iniziativa, attraverso la promozione di incontri di approfondimento sul tema per sensibilizzare al meglio l’opinione pubblica. Alla Questura di Reggio Calabria è stato affidato il compito formare le attività commerciali aderenti al progetto e di svolgere un’attività di prevenzione nell’ambito della violenza di genere, bullismo e cyberbullismo.

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