Avvenire di Calabria

L'iniziativa editoriale è "firmata" dall'Associazione tra ex consiglieri regionali calabresi per i caratteri di "Laruffa"

Calabria, tra beni culturali e identitari. Ecco la “guida” degli ex consiglieri regionali

La presentazione il 6 dicembre a Reggio Calabria, presso il Polo culturale "Preti" di Palazzo Campanella

di Riccardo Liguori

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"Beni culturali identitari nelle province di Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia" è l’ultima “opera editoriale” dell’Associazione fra ex consiglieri regionali della Calabria, data alle stampe tra il 2021 e il 2023, che verrà presentata a Reggio, il 6 dicembre (ore 11), presso il Polo culturale “Mattia Preti” di “Palazzo Campanella” del Consiglio regionale.

Una raccolta che arricchisce l'offerta culturale della Calabria

Al termine della presentazione, la pubblicazione di sei tomi, custoditi in tre eleganti cofanetti, di complessive 1.033 pagine con splendide immagini (per i tipi di Laruffa Editore), sarà donata al Polo “Mattia Preti” insieme ad altre realizzate dall’Associazione nei suoi 35 anni di attività (1988-2023), auspicando l’avvio di una proficua collaborazione tra questa realtà associativa e l’importante Polo culturale di “Palazzo Campanella”.


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Si tratta di una interessante guida turistica narrata dell’enorme patrimonio storico e archeologico della Calabria, alla “scoperta” di testimonianze preistoriche e di siti della Magna Grecia e delle età Romana, Bizantina, Medioevale…, che vede la luce grazie alla collaborazione con l’Associazione culturale “Archigramma”, con una sua valida equipe di docenti universitari, ricercatori e professionisti di opere editoriali.

Dell’equipe, il cui coordinamento scientifico è stato affidato a Eligio Daniele Castrizio, ne hanno fatto parte Giuseppe Putortì, presidente dell’Associazione Archigramma, Giovanna De Sensi Sestito, Fabrizio Mollo, Fulvio Mazza, Mariaelisa Guarnaccia e Giuseppe Calabrò, oltre ai collaboratori Antonio Arcudi, Riccardo Consoli, Ilenia Marrapodi e Ulderico Nisticò.

La sfida all'editoria digitale: la carta "custode" della parola e della cultura

Una pubblicazione che vuole essere anche una sfida all’editoria digitale, nella convinzione che soltanto la carta stampata raccoglie, valorizza e custodisce nel tempo la bellezza e la profondità delle parole e delle immagini che comunica. Lo fa dall’invenzione della stampa a caratteri mobili (J. Gutenberg di Magonza, metà secolo XV) ed è intramontabile da quanto si evince da alcuni recenti dati sulle vendite di libri in Italia.


PER APPROFONDIRE: Calabria: dalla desertificazione alla fertilizzazione, la proposta degli ex Consiglieri regionali


Basti pensare che nel 2022 le vendite hanno superato il miliardo di euro, incrementate di oltre il 14% rispetto al 2019, per quasi 71 milioni di copie acquistate, in crescita del 16% sempre sul 2019 (fonte: Rapporto sullo stato dell’editoria, Fiera del Libro di Francoforte).

Un progetto editoriale che abbraccia le cinque province calabresi e il loro patrimonio identitario e culturale

Un progetto editoriale varato prima della pandemia che ha portato alla stampa prima i Beni culturali identitari nella Città Metropolitana di Reggio Calabria (volume 1, Il Comune di Reggio e volume 2, L’area metropolitana reggina), poi i Beni culturali identitari nella provincia di Cosenza (2022) ed infine i Beni culturali identitari nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia (2023), facendo giungere all’Associazione fra ex consiglieri regionali vivi apprezzamenti da diverse Istituzioni civili, religiose e culturali, non da ultime le Presidenze della Repubblica, del Consiglio dei Ministri e della Camera dei Deputati.

La finalità è valorizzare le tante bellezze del territorio calabrese

Sono giunti anche incoraggiamenti e suggerimenti a «continuare questa intelligente promozione culturale, secondo un piano organico e integrale su aspetti molteplici», scrive l’amministratore apostolico della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, monsignor Francesco Milito, indicando «alcune piste da seguire», come quella della «storia delle arti - pittura e scultura -, della letteratura, della musica, del pensiero filosofico, ambiti per i quali c’è una ricca bibliografia, ma non trattazioni monografiche di sintesi».

Per il presidente dell’Associazione fra ex consiglieri regionali, Stefano Priolo, la pubblicazione è «un patrimonio che è una miniera di bellezze che, se valorizzate a pieno e come meritano, possono divenire un motore che si aziona per assicurare crescita e sviluppo dei settori cultura - beni culturali e turismo, che l’Associazione ha sempre trovato il modo di valorizzare».

E nel ringraziare l’Associazione Archigramma, Priolo condivide una frase del coordinatore scientifico, il professor Castrizio: «…L’idea portante è stata quella di rendere accessibili le “mute pietre”, non solo spiegandole dal punto di vista scientifico, ma raccontando anche i principali episodi storici che le hanno viste protagoniste».

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