Avvenire di Calabria

La Città metropolitana di Reggio chiede alla Regione il trasferimento delle funzioni

Calabria e rischio idrogeologico: 440 milioni di euro bloccati dalla burocrazia

La denuncia: «In pericolo le risorse destinate alla tutela e alla prevenzione del territorio»

di Redazione Web

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Il consigliere metropolitano Salvatore Fuda, con delega all'ambiente, richiama all'attenzione sui rischi legati al mancato utilizzo di centinaia di milioni di euro, stanziati dal Governo per il territorio e la prevenzione dal rischio idrogeologico in Calabria, che restano inutilizzati a causa di ostacoli burocratici.

Calabria tra fondi bloccati e rischio idrogeologico

«Ci preoccupa e non poco, aver letto la notizia, riportata dalla stampa regionale, relativa ai 440 milioni di euro, stanziati dal governo nel 2023 e destinati alla Regione Calabria, finalizzati alla tutela del territorio, contro i dissesti idrogeologici, rimasti ancora fermi per non precisati problemi di natura burocratica con la struttura commissariale preposta». Così il consigliere metropolitano di Reggio Calabria, Salvatore Fuda, delegato all’Ambiente, che aggiunge: «Anche la nostra area metropolitana soffre di evidenti problemi relativi alla tutela del territorio, si tratta di un argomento che annualmente torna di scottante attualità, purtroppo, solo dopo eventi catastrofici, sui quali proviamo ad intervenire preventivamente, ma con scarsissime risorse».



«Non sono solo la Spagna o l’Emilia Romagna, il Veneto, la Liguria ed altre regioni italiane, a registrare difficoltà e in qualche caso a piangere i morti, anche la Calabria ha le sue tragedie e luoghi simbolo del ricordo, ad esempio Soverato», aggiunge il consigliere delegato della città metropolitana.

Ferite ancora aperte

«La stessa nostra area metropolitana – ricorda Fuda – ha ancora ferite aperte, legate alle gravissime alluvioni dello scorso ‘900, che hanno devastato il versante jonico, con conseguenti spopolamenti di molti Paesi dell’entroterra. Il ricordo però deve camminare di pari passo con una attenta programmazione di interventi da realizzare, per la messa in sicurezza delle fiumare, dei canaloni, o la realizzazione di opere complementari che superino gli errori del passato».

Un impegno per la sicurezza del territorio

La Città metropolitana da tempo è attiva per recuperare più risorse, programmando insieme ai Comuni interventi congiunti che puntino ad un’azione più efficace per la messa in sicurezza e la manutenzione dei corsi fluviali e delle coste.


PER APPROFONDIRE: Calabria, territorio da tutelare: «La chiave è l’uomo»


«Il costituito Tavolo tecnico interistituzionale, istituito a Palazzo Alvaro grazie alla volontà politica del sindaco Giuseppe Falcomatà – evidenzia il consigliere Fuda – ha messo in luce la principale difficoltà che incontriamo: la mancanza di fondi e deleghe precise affinché il nostro Ente possa agire per tempo e nel tempo».

«Il lavoro congiunto di più soggetti preposti alla tutela del territorio ci offrirà una mappa dettagliata della situazione, offrendo anche i possibili interventi. Noi siamo pronti e consapevoli di cosa possiamo fare, per questo ringrazio tutta la struttura del settore della Città metropolitana e la dirigente Catalfamo. Vanno messi in sicurezza i fiumi, i corsi d’acqua, offrendo sicurezza economica ai piccoli Comuni, che da soli non riescono ad affrontare le emergenze».

L’appello alla Regione

«Abbiamo più volte sollecitato, con il sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – l’ultima volta lo scorso 29 ottobre con una richiesta ufficiale – a definire, con decisione, il passaggio delle funzioni previste dalla legge, alla Città metropolitana. L’iter avviato però va troppo a rilento e gli eventi climatici, in questo caso, non aspettano i tempi della politica e della burocrazia».



Conclude Fuda: «Occorre la concreta volontà di intervenire e noi siamo pronti ad accettare tutte le responsabilità derivanti dalle funzioni delegate. Lo facciamo, come sta dimostrando il sindaco Falcomatà, da amministratori pubblici responsabili, in rappresentanza di un territorio, splendido ma molto fragile dal punto di vista ambientale».

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