Avvenire di Calabria

Calendario venatorio 2024/2025

Stagione della caccia in Calabria, gli ambientalisti: «Bene la Regione»

Legambiente Calabria, Lipu BirdLife Calabria e WWF Calabria soddisfatte

di Redazione Web

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Le associazioni ambientaliste Legambiente Calabria, Lipu BirdLife Calabria e WWF Calabria esprimono, con una nota condivisa, il loro sincero e vivo apprezzamento per la corretta decisione del Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente di validare il parere positivo della VIncA per il Calendario venatorio 2024/2025.

Caccia in Calabria: ecco quando si parte

Il Decreto dirigenziale n°. 11182 dell’01/08/2024 ha validato la valutazione di incidenza ambientale (VIncA) per il Calendario venatorio 2024/2025, come valutato dalla Struttura tecnica di valutazione regionale nella seduta plenaria del 31 luglio scorso.


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Le associazioni ambientaliste hanno apprezzato in particolare il posticipo dell’apertura dell’attività venatoria al 2 ottobre 2024 (con le sole eccezioni dei corvidi, del colombaccio e del cinghiale), in conformità al parere espresso dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Inoltre, è stato accolto positivamente il divieto assoluto di attività venatoria per le specie Tortora selvatica, Combattente, Moriglione, Pavoncella, Moretta Aythya fuligula e Moretta tabaccata (Aythya nyroca).

Tutela delle Riserve Naturali e limitazioni delle munizioni

Tra le altre misure, sono stati imposti il divieto assoluto di attività venatoria nelle Riserve Naturali Biogenetiche Statali, il divieto di utilizzo di munizioni al piombo all’interno delle ZSC, e il divieto di munizioni al piombo nelle zone umide e nelle aree interessate dalla presenza di corsi d’acqua.

Le associazioni: «Scelte coerenti»

Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, Giorgio Giovanni Berardi, coordinatore regionale Lipu Birdlife Calabria, e Angelo Calzone, presidente WWF Calabria, hanno affermato che «si tratta di scelte coerenti con il dettato costituzionale, europeo e nazionale, indispensabili per la tutela di habitat e specie soggette a forti pressioni e minacce».


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«Queste sono dovute in particolar modo alla dura siccità che ha colpito la Calabria e alla piaga degli incendi, accentuati e resi più frequenti dal cambiamento climatico, che minano le funzioni ecosistemiche dei nostri ambienti naturali».

La Calabria rispetta le direttive comunitarie

La decisione della Regione Calabria è stata anche una risposta alla procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea nel febbraio 2024, proprio per il mancato divieto di utilizzo di munizioni contenenti piombo nelle zone umide. Inoltre, la procedura Eu-Pilot, sempre in ambito venatorio, ha messo in evidenza diversi tentativi di stravolgimento delle tutele previste dalla legge 157/92, in particolare per la caccia in periodo di migrazione prenuziale e per l’inserimento tra le specie cacciabili di specie in cattivo stato di conservazione, in palese contrasto con le Direttive comunitarie.


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«La nostra Regione, grazie a questo decreto - concludono le associazioni ambientaliste - compie una scelta di garanzia rispetto ai propri cittadini, considerata l'apertura da parte della Commissione europea di un’ennesima procedura d’infrazione in materia venatoria. Questa scelta dimostra l’impegno della Regione Calabria nella tutela del proprio patrimonio naturale e nella protezione delle specie più vulnerabili».

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