Avvenire di Calabria

Bullismo verbale e rispetto per le istituzioni: la preside Anna Maria De Luca interviene sul caso Raimo

La dirigente scolastica del liceo Montessori denuncia l’uso improprio della libertà di espressione e invita i docenti a dare l’esempio ai ragazzi

di Redazione Web

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Anna Maria De Luca, dirigente scolastica del liceo Montessori di Roma, condanna le parole del docente Raimo nei confronti del ministro e dell'istituzione che rappresenta, sottolineando la necessità di educare i giovani al rispetto attraverso l’esempio degli adulti.

Bullismo contro le istituzioni: l’appello della dirigente

«Se dobbiamo combattere il bullismo a scuola e insegnare il peso delle parole ai ragazzi, non possiamo non condannare le parole di un docente, Raimo, nei confronti del ministro e dell'istituzione che rappresenta». Con queste parole, Anna Maria De Luca, dirigente del liceo Montessori di Roma, denuncia l’atteggiamento verbale del docente, che definisce come una forma di bullismo contro le istituzioni. Secondo De Luca, la libertà di espressione non può giustificare la maleducazione e la violenza verbale: «Stiamo assistendo a una forma di bullismo contro le istituzioni. La scuola non può avere due pesi e due misure: se condanniamo i ragazzi bulli, dobbiamo fare lo stesso con il bullismo degli adulti».



L'episodio al liceo Montessori e la sanzione ai ragazzi

La dichiarazione della dirigente arriva all'indomani di un episodio che ha coinvolto la sua scuola, tappezzata di manifesti di protesta dell’estrema destra, in particolare dal movimento Blocco Studentesco. La protesta è nata in risposta alla sanzione imposta a due studenti, sospesi per dieci giorni e destinati a lavori sociali, dopo aver eseguito il saluto fascista. Come parte della sanzione, i ragazzi sono stati invitati a leggere libri di Calvino, Vittorini e Cassola, insieme alla visione di un video di Scurati. De Luca considera importante che anche il linguaggio mantenga una forma rispettosa, oltre al contenuto.

Il rispetto e i limiti della libertà di parola

La dirigente esprime con fermezza il proprio pensiero sulla delicatezza del tema, richiamando i limiti della libertà di espressione: «Trovo disonesto disconoscere che il diritto di manifestare il proprio pensiero debba rimanere nei limiti della verità, della pertinenza e della continenza. Stiamo dando ai ragazzi un messaggio pericoloso: se in Italia offendere in quel modo un ministro è lecito per un docente, come possiamo spiegare ai ragazzi che non è lecito offendere i docenti?».

Educare con l'esempio: il ruolo degli insegnanti

De Luca rivolge poi un appello a chi difende Raimo, chiedendo loro di riflettere su come questo comportamento possa influire sui giovani: «Vorrei chiedere a chi firma a favore di Raimo, avallando il diritto di offendere, di riflettere sulla responsabilità che ciò comporta nell’educazione dei nostri ragazzi. Non condividere la posizione di un'altra persona non dà diritto di offendere. A scuola si dovrebbe imparare questo principio base della civiltà». La dirigente sottolinea che i docenti devono essere i primi a rispettare e trasmettere tale principio.

Conclusione della dirigente sul caso Raimo

Infine, Anna Maria De Luca conclude con una riflessione sull’importanza dell’esempio da parte dei docenti, ricordando il passato di Raimo come giornalista: «Raimo è un docente che ha scritto per anni su giornali di estrema sinistra e conosce bene le regole del diritto di cronaca. Se ha deciso di infrangerle, è giusto che se ne assuma la responsabilità».

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