Avvenire di Calabria

Bangladesh: timori di ritorsioni e violenze tra i cristiani e attesa di un governo che ristabilisca legalità e sicurezza

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Si è in attesa di questo governo per ristabilire un minimo di legalità e di sicurezza, oltre che per pianificare le elezioni politiche”: così una fonte in Bangladesh, che ha chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza, descrive al Sir la situazione. Oggi il Premio Nobel per la pace ed economista Mohammed Yunus sarà nominato per un governo ad interim, dopo le proteste di piazza iniziate dagli studenti universitari, la repressione e la destituzione della premier Sheikh Hasina. Dopo le dimissioni di Hasina, in particolare gli indù, ma anche cristiani, sono diventati oggetto di odio e di persecuzione come storici sostenitori del partito secolare della Hasina. “C’è paura di ritorsioni e violenze semplicemente perché si è identificati con il partito al governo fino a qualche giorno fa. Alcune case e proprietà delle comunità etniche minoritarie sono state distrutte o danneggiate, ma non sembra ci siano stati morti, almeno fino ad ora”. L’invasione e gli atti di vandalismo, afferma la fonte, “probabilmente portati avanti soprattutto dai partiti all’opposizione, costituiscono certamente un calo di tono rispetto alle manifestazioni iniziali degli studenti”. Gli studenti – informa – hanno però “chiesto di riportare gli oggetti rubati dalla casa del primo ministro e dal parlamento, hanno ripulito le macerie dopo l’invasione, e stanno cercando di ordinare il traffico impazzito per la mancanza dei poliziotti nelle strade”. Di fatto hanno “impedito un governo di transizione militare”.
I vescovi cattolici finora non hanno preso posizione. L’arcivescovo di Dhaka è all’estero, quindi il vicario generale di Dhaka “ha inviato una comunicazione nella quale scrive che la comunità cristiana, come quella indù, è ora un target di questi militanti”. L’auspicio della fonte è “un ristabilimento dell’ordine e della pace, essenziale, oltre che per non danneggiare ulteriormente persone e beni, anche per la ripresa economica”. E che “non si ricada in una politica corrotta e di parte, ma è difficile immaginare come questo movimento studentesco e della società civile potrà impedire tale deriva”. A suo parere “fa infine molto male la lettura totalmente ideologica di questo momento e l’ingratitudine nei confronti di una leader che, pur avendo compiuto errori, aver abusato del suo potere e, in queste ultime settimane, aver decisamente tentato di soffocare nella violenza la protesta, ha indubbiamente fatto molto per lo sviluppo del Paese e ha mantenuto un clima secolare dove le minoranze etniche e religiose erano certamente meglio integrate nel Paese”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: