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Autonomia differenziata: Crea Sanità, messa a punto una metodologia per monitorarne gli effetti

di Redazione Web

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Una metodologia per monitorare gli effetti dell’autonomia differenziata, che darà i primi risultati non appena verrà concessa ad una o più Regioni. A metterla a punto è stato il Crea Sanità (Centro per la ricerca economica applicata in sanità), che oggi ha presentato a Roma il Rapporto 2024 “Opportunità di tutela della salute: le performance regionali”. Nella prima fase di implementazione, spiega il Crea, sono state calcolate e poi comparate, per il periodo 2017- 2022, le dinamiche su dieci indicatori in gruppi di Regioni: il gruppo delle Province/Regioni autonome o a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige con Trento e Bolzano) verso le altre, quelle in piano di rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Sicilia) sempre verso le altre, e quello delle Regioni che hanno richiesto l’autonomia differenziata nel 2017 (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), ancora una volta verso le altre. I risultati, aggregati in aree di miglioramento e peggioramento, sono stati sintetizzati per ogni gruppo di Regioni in un indice numerico: l’Indice sintetico ponderato (Isp), misura del rapporto tra le aree di peggioramento e di miglioramento nel periodo considerato. “Il valore 0 – spiega ancora il Crea – indica una complessiva compensazione fra i miglioramenti e i peggioramenti regionali, il valore 1 un miglioramento per tutte le Regioni del gruppo, il -1 un loro peggioramento”. Nel primo confronto, per le Province/Regioni autonome o a statuto speciale l’Isp è di 0,38 e 0,40 per le altre. Quindi, nel periodo 2017- 2022, afferma il Crea, “la dinamica nelle Province/Regioni autonome o a statuto speciale è stata (leggermente) peggiore che nel gruppo delle altre”. Nel secondo confronto, le Regioni in piano di rientro registrano un Isp pari a 0,44, verso lo 0,37 delle altre, quindi, osserva il Crea, “sono andate meglio delle atre”. Infine, nel terzo confronto, le Regioni che hanno chiesto l’autonomia differenziata registrano un Isp pari a 0,36 verso lo 0,40 delle altre.

Fonte: Agensir

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