Avvenire di Calabria

Il rifornimento del gas non è arrivato nonostante il sindaco abbia ordinato l'accensione anticipata dei riscaldamenti

A scuola fa freddo, a Santa Venere le mamme protestano

Le famiglie da ieri hanno deciso di non mandare i figli a scuola: «Si intervenga al più presto»

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

A Santa Venere fa già freddo, manca il gasolio per alimentare i riscaldamenti e le famiglie decidono di non mandare i proprio figlia a scuola. «Fa troppo freddo per stare in aula. Ci avevano promesso l'accensione anticipata dell'impianto, ma non è stato così», dicono.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Un film già visto che si ripete anche quest'anno, nonostante il sindaco Giuseppe Falcomatà, con propria ordinanza dia l'ok anticipato (rispetto alla data del 5 dicembre) ad accendere l'impianto di riscaldamento del plesso distaccato dell'Istituto comprensivo Moscato di Gallina, frequentato da una cinquantina di piccoli alunni, tra scuola dell'infanzia e scuola primaria.

Sembrava fosse tutto a posto, quando due giorni fa, i tecnici del comune sono saliti nella piccola frazione collinare di Reggio Calabria. Ci si è dovuti ricredere, però, nel momento in cui dal sopralluogo è emersa l'assenza del combustibile.

Una delusione per i genitori, in un primo momento felici per aver ottenuto un importante risultato: l'attivazione dei riscaldamenti a scuola con largo anticipo, rispetto alla data del 5 dicembre, considerato il freddo che si registra in paese, già in questo periodo.


PER APPROFONDIRE: Al via i lavori della nuova strada Armo – Santa Venere


Da qui la decisione delle famiglie: inscenare una forma di protesta, per la verità non nuova da queste parti. E così da ieri non stanno mandando i propri figli a scuola. Una situazione già di dominio pubblico, denunciata anche ai carabinieri nel corso del sit-in che si è tenuto ieri mattina fuori dai cancelli del plesso scolastico. «Non vogliamo questo», dicono le mamme, «ma siamo costrette a farlo per tutelare la salute dei nostri figli. Cosa chiediamo? Che ci di dovere intervenga al più presto. Non perdiamo la speranza».

Articoli Correlati