Avvenire di Calabria

A Gambarie primo incontro sui temi emersi nel corso della Settimana Sociale dei Cattolici di Trieste

A Cucullaro il Weekend della passione politica: i laici chiamati a una nuova stagione di protagonismo

Confronto e proposta nel corso della due giorni a cui ha preso parte anche l'arcivescovo Fortunato Morrone

di Giuseppe Toscano

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Il protagonismo dei laici sulle questioni sociali e politiche, ma anche una nuova responsabilizzazione all'interno della comunità che richiami ai valori del Vangelo. Sono solo alcuni dei temi emersi nel corso del "Weekend della passione politica" svoltosi a Gambarie: occasione non solo di confronto, ma anche proposta sul "modello" della 50ª Settimana Sociale di Trieste.

Il rinnovato protagonismo dei cattolici al centro del "Weekend della passione politica"

Serve un nuovo protagonismo dei laici sulle questioni di carattere sociale e politico. Facendosi carico della responsabilità che discende dalla condizione di battezzati, i fedeli impegnati in Diocesi e nelle singole realtà parrocchiali devono riprendere in mano la responsabilità di far sentire «attraverso la loro voce e il loro agire, l’esperienza cristiana carica degli insegnamenti del Vangelo».


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Devono farlo con coraggio e determinazione, alimentando il dibattito costruttivo ma senza mai fare passi indietro. Anzi con la piena consapevolezza che, aderendo ai pressanti e continui inviti di Papa Francesco e di Monsignor Fortunato Morrone, occorra «uscire dalla zona di confort» attualmente occupata e muoversi per rioccupare gli spazi lasciati liberi. Di fatto, l’impegno attivo deve mettere da parte «le forme di disimpegno trasversale che vanno archiviate, una volta per tutte».


PER APPROFONDIRE: Servono i cattolici in politica?


Indicazioni interessanti per rimettersi sulla scia dell’impegno costruttivo sono state espresse nel corso del “Weekend della passione politica”, tenuto a Cucullaro sul finire della scorsa settimana. È opportuno evidenziare come, l’ulteriore passo in avanti sia stato fatto da un gruppo ancora in fase di strutturazione e quindi aperto e pronto ad accogliere chi vorrà mettersi in gioco. Si attendono con fiducia nuovi apporti e nuove adesioni. D’altronde la città capoluogo e le Parrocchie di periferia «sono ricche di energie, professionalità, capacità e intelligenze», a partire dai parroci che hanno una funzione di fondamentale importanza nel dare i giusti stimoli ai loro parrocchiani.

I laici della Chiesa reggina a confronto con il vescovo Morrone

Nella sede del soggiorno “San Paolo”, sede scelta per ospitare la due-giorni, i laici provenienti arrivati dalla Diocesi Reggio-Bova hanno avuto l’occasione di confrontarsi con l’Arcivescovo Metropolita Fortunato Morrone, promotore del “Cantiere della passione politica”, ovvero il percorso di analisi approfondita del territorio, dei problemi esistenti, delle forme di resilienza attivate, pensato per i sindaci e gli amministratori dei Comuni che delimitano l’ambito di riferimento Diocesano.

A Cuccularo l’assemblea di laici, coordinata dalla delegazione diocesana che ha recentemente preso parte alla “Settimana sociale dei cattolici”, a Trieste, ha discusso «su come tradurre in concreta azione pastorale quanto emerso durante la settimana sociale, sviluppata attorno al tema “Al cuore della democrazia”, e su come dare concreta attuazione a quanto emerso dai laboratori del Cantiere della passione politica».

Nella giornata di sabato, divisi in gruppi di lavoro, ha ragionato sui bisogni della Diocesi e su cosa fare per raggiungere l’obiettivo prefissato. Nel tardo pomeriggio, in piazza Mangeruca, c’è stata la possibilità di seguire il dibattito sul tema “Autonomia differenziata: cos’è davvero in gioco”.

Sono intervenuti: il professore Francesco Manganaro, docente dell’Università Mediterranea a segretario del Consiglio pastorale diocesano; il professore Antonino Stadaro, anch’egli docente dell’Ateneo reggino; il sindaco di Santo Stefano, Francesco Malara.

Le proposte emerse

Domenica mattina, sempre tenendo fermo il metodo sperimentato a Trieste, sono state tirate le conclusioni, di seguito sottoposte al discernimento del vescovo, con l’obiettivo di avviare una vera e propria rivoluzione pastorale almeno per quanto riguarda la capacità delle zone e delle comunità parrocchiali di suscitare nei cristiani, in particolare giovani e donne, un impegno convinto nel sociale e nel politico, come radicato nella propria identità di laico battezzato.


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Queste le proposte emerse: creare un coordinamento diocesano “snello” di responsabili, composto a partire dall’Istituto di formazione politico sociale “Lanza”, dagli uffici pastorali e dalle aggregazioni laicali “che si configuri come equipe di animazione territoriale che si pone in ascolto e in affiancamento di zone pastorali e comunità parrocchiali in chiave laboratoriale”; avere una specifica attenzione, nell’ambito più ampio della pastorale delle vocazioni, alla cura delle vocazioni al servizio nella politica e nell’impegno civile; un “seminario delle idee”, che aiuti a tradurre in progetti sostenibili le opportunità che emergono dall’ascolto e dal lavoro comune nelle zone pastorali e comunità parrocchiali.

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