Avvenire di Calabria

A Campo Calabro la tradizionale festa di Sant’Antonio

Nella parrocchia di Santa Maria Maddalena il cuore dell’appuntamento

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

La processione fino in Piazza Chiesa e la Santa Messa hanno aperto la settimana

Il culto di sant’Antonio di Padova a Campo Calabro porta il paese in festa. Quest’anno, come da tradizione, si è svolta a Campo Calabro, nella settimana dal 7 al 14 luglio 2024, la tradizionale festa di sant’Antonio nella Parrocchia di Santa Maria Maddalena.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


La fede, la tradizione e le novità sono state intrecciate dagli organizzatori, in primis dalla Congrega: priore Santo Nostro, da tutti i soci. E dai parroci: Francesco Megale, Nino Palmenta, Domenico Greco e dal diacono Roberto Farina. Musica, giochi, attività sportive, fuochi d’artificio, la festa dell’accoglienza dei diciottenni con riflessioni e momenti di festa con Dj On, hanno sottolineato il clima gioioso della nostra cittadina.

La processione per le vie di Campo Calabro

Già le celebrazioni sono cominciate con l’arrivo delle reliquie di Sant’Antonio presso piazza Ranieri-Galimi Campo Calabro e la processione sino in Piazza Chiesa e la successiva celebrazione della Santa Messa. Con fede, i cittadini numerosi hanno aspettato e condiviso questo giorno. Molte le novità: il debutto dei diciottenni, la presenza di un frate francescano per vari giorni attivo nella nostra comunità. Tutto per rendere indimenticabile e sostenuta la nostra fede che si riferisce a qualcosa che resta, ancorata in maniera stabile e indelebile nei nostri cuori, che permane.

Il sabato 13 è stata concelebrata una messa con tutti i sacerdoti presenti e con altri, che si sono formati nella nostra parrocchia nel corso del tempo. È tornato a casa anche don Alessandro Scopelliti, dal lontano Lonigo che ha presieduto la funzione. Ha messo in evidenza la bellezza della nostra parrocchia, la fiducia illimitata e incondizionata che credente ripone in Dio, nella Vergine, nei Santi, nella loro bontà, nella loro potenza, nella loro protezione e, ancora, il complesso delle verità rivelate da Dio e insegnate dalla Chiesa; il contenuto del magistero ecclesiastico, la dottrina cristiana.

L'intervento di don Nino Palmenta

Commosso don Nino Palmenta che è il parroco che ha retto la parrocchia per quarant’anni e ha conosciuto personalmente i cinque sacerdoti. Si è soffermato sulla tradizione che è il complesso delle verità, norme e riti, che è considerato, come le Sacre Scritture, fonte di rivelazione; il patrimonio spirituale e culturale della chiesa cristiana. Il sostantivo traditio è usato in senso letterale oppure figurato, nel secondo caso spesso per indicare l’arte di ammaestrare, insegnando. I teologi cristiani utilizzavano il termine traditio per indicare il corpo degli insegnamenti conservati e trasmessi dalla Chiesa come la “fede cattolica”.

Quindi fede è anche tradizione per un credente che alla tradizione deve porre fede. Il tema è di fondamentale importanza poiché deve contribuire a elaborare una grammatica della trasformazione culturale nell’investigazione sul terreno. Ma la tradizione è anche molto dinamica e sempre in rapido mutamento. Come scriveva Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli ”il futuro ha un cuore antico”.


PER APPROFONDIRE: Archi, una camminata ecologica per riscoprire le bellezze e le tradizioni del territorio


Quindi i termini del dibattito sono consegnare ai posteri la tradizione, raccontando il passato ma, attraverso il compimento di un'opera di continuità, rinnovare sempre il racconto. Questo lo scopo della festa e della comunità nell’intenzione di don Francesco Megale, tessitore degli eventi che la nostra comunità mette un atto per stare al passo con i tempi.

a cura di Maria Pascuzzi

Articoli Correlati