Avvenire di Calabria

A Bova cerimonia di commemorazione per Sergio Cancellara

Verrà scoperta durante la cerimonia una pietra commemorativa nel luogo dell'incidente sul lavoro

di Redazione Web

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Il vicesindaco di Bova, Marino: «opera di recupero di una memoria dimenticata»

È fissata per sabato 26 ottobre alle ore 10:00 presso località Portella di Bova (Passo della zzita) la cerimonia di commemorazione del giovane Sergio Cancellara. Vittima di un incidente sul lavoro, un tributo che coincide col quarantesimo anniversario del tragico evento. A spiegare le motivazioni dell’iniziativa è Gianfranco Marino, Vicesindaco del centro aspromontano.



«L’appuntamento di sabato prossimo va oltre la semplice cerimonia di commemorazione. Assumendo i connotati di opera di recupero di una memoria dimenticata. Un doveroso tributo ad un giovane sfortunato che su queste montagne ha trovato la morte. L’idea prende le mosse dalla caparbietà di Alfonso Picone Chiodo, appassionato ricercatore di storie aspromontane dimenticate, che attraverso una certosina ricerca è riuscito a risalire all’identità dello sfortunato giovane. Ricostruendo la vicenda e proponendoci un momento di ricordo e riflessione».

«Esattamente quarant’anni, come ci ricorda proprio Picone, un elicottero stava posizionando delle reti a protezione della strada. In quel tratto particolarmente esposto alla caduta di massi. E durante le delicate operazioni di posa che vedevano impegnati il pilota del velivolo e un operaio, quest’ultimo precipitò dalla parete di roccia schiantandosi sulla strada sottostante. In quel luogo teatro della vicenda, fino qualche tempo fa a ricordare la tragicità dell’evento che mise fine ad una giovane vita, c’era solo una anonima croce in ferro. Peraltro, scomparsa da diverso tempo».


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«Sabato procederemo alla scopertura di una pietra commemorativa che assocerà finalmente un nome ad una vicenda tragica e sconosciuta specie ai più giovani. Mi preme ringraziare Alfonso Picone Chiodo, per avere dimostrato grande sensibilità oltre a un non comune impegno rispetto ad una attività di recupero della memoria certamente non facile. Un grazie sentito - conclude Marino - da estendere a quanti hanno contribuito attraverso documenti e racconti, a fare riemergere dal dimenticatoio una storia dolorosa. Una delle tante ingiustamente dimenticate».

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