Avvenire di Calabria

L’eredità indoeuropea al centro del prossimo incontro Anassilaos

A relazionare sarà il professor Claudio Meliadò dell’Università di Messina

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

L’appuntamento nell’ambito degli incontri organizzati dall’associazione con il MArRC

“L’eredità indoeuropea e la tradizione poetica greca”. Questo il tema della conversazione che il Prof. Claudio Meliadò, Ordinario di Lingua e Letteratura Greca presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (Dicam) dell'Università di Messina, terrà presso il MArRC mercoledì 26 giugno alle ore 17:30. Nell’ambito degli incontri dedicati alla “percezione dell’Antico” promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con lo stesso MArRC.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Un “progetto” che ha fin qui coinvolto - e coinvolgerà anche nel corso dell’estate - studiosi di diversi ambiti di ricerca. Storici, archeologi, studiosi del diritto e dell’arte antica, filologi, numismatici di diversi Atenei italiani ed europei. Con una serie di laboratori che si propongono di avvicinarci anche alla “vita quotidiana” degli Antichi. Alle loro credenze e abitudini, alla loro alimentazione (tenuto conto che la gran parte di quanto noi mangiamo proviene dalle Americhe ed era sconosciuto agli Antichi). Alle tecniche con cui coniavano monete, forgiavano armi, realizzavano ceramiche (celebre quella reggina-calcidese).

La ricostruzione della cultura indoeuropea

La cultura indoeuropea, da cui lo studioso prenderà le mosse, è stata nel corso degli ultimi decenni parzialmente ricostruita attraverso indagini linguistiche, che hanno evidenziato una derivazione comune per un gran numero di parole appartenenti a ceppi linguistici diffusi dall’Europa all’Estremo Oriente. Da qui la scoperta di una comune famiglia linguistica europea divisa in molti rami che comprendono l’Indiano (sanscrito), l’Iranico, il Tocario, l’Armeno, l’Albanese, il Greco, l’Italico (con il latino), il Celtico, il Germanico, il Baltico, lo Slavo, l’Hittito.

In particolare, la quasi comune terminologia utilizzata per designare la realtà materiale vissuta dalle genti che chiamiamo indoeuropei ha trovato riscontro in reperti emersi dagli scavi di necropoli e insediamenti risalenti al III millennio a.C., permettendo così di giungere a plausibili ipotesi di localizzazione geografica. L’eredità indoeuropea emerge inoltre con chiarezza dai testi letterari in sanscrito, iranico e greco in nostro possesso, che condividono non solo espressioni, immagini, idee, tecniche del tutto sovrapponibili. Pensiamo alla metafora omerica “nel latte della notte” più comprensibile se si pensa che in vedico la notte e l’aurora sono paragonate a “vacche da latte” o all’uso del metro. Ma anche raffinate peculiarità stilistiche, che lo studioso illustrerà durante il suo intervento.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, mercoledì il primo Convegno diocesano sulla Tutela dei Minori: “Costruiamo insieme la Cultura della Cura”


All’incontro, dopo il saluto del Direttore del MarRC Dott. Fabirzio Sudano, interverrà la Prof.ssa Pina De Felice, Responsabile Poesia Associazione Anassilaos. Introdurrà e condurrà il Prof. Amos Martino, Responsabile del Centro Studi Anassilaos Glauco di Reggio per la cultura letteraria greca e latina.

Articoli Correlati