Avvenire di Calabria

Israele e Hamas: Lazzarini (Unrwa), “625.000 bambini a Gaza vivono tra le macerie senza accesso all’istruzione. Saccheggi e contrabbando impediscono la consegna degli aiuti umanitari”

di Redazione Web

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“Oggi, più di 625.000 bambini profondamente traumatizzati vivono tra le macerie senza accesso all’istruzione – 300.000 di loro erano iscritti in quasi 290 scuole dell’Unrwa prima della guerra. I bambini che non frequentano la scuola sono a rischio di violenza e sfruttamento, lavoro minorile, matrimoni precoci e reclutamento da parte di gruppi armati. Senza un intervento decisivo per riprendere l’istruzione, condanneremo un’intera generazione alla povertà e semineremo i semi dell’odio, del risentimento e dei conflitti futuri”. Lo ha detto Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Unrwa, alla riunione della Commissione consultiva (AdCom) – incaricata di vigilare sulla condotta dell’agenzia Onu per i palestinesi – oggi a Ginevra. “Negli ultimi nove mesi – ha spiegato – palestinesi e israeliani hanno subito perdite terribili e hanno sofferto immensamente. Gaza è stata decimata. Per più di due milioni di abitanti di Gaza è un vero inferno. I bambini muoiono di malnutrizione e disidratazione, mentre cibo e acqua pulita aspettano nei camion. Saccheggi e contrabbando dilaganti impediscono la consegna degli aiuti umanitari di cui c’è disperatamente bisogno. Gli abitanti di Gaza si aggrappano alla vita, sfollati ripetutamente in un territorio devastato. Lazzarini ha ricordato che “all’ombra di Gaza, un’altra tragedia si sta consumando in Cisgiordania. Da ottobre sono stati uccisi più di 500 palestinesi. Gli attacchi quotidiani da parte dei coloni israeliani, le incursioni militari e la distruzione di case e infrastrutture critiche fanno parte di un sistema ben oliato di segregazione e oppressione”. Davanti alla gravità della situazione l’Unrwa oggi vacilla: “A Gaza, l’Agenzia ha pagato un prezzo terribile. 193 membri del suo personale sono stati uccisi. Più di 180 installazioni sono state danneggiate o distrutte, uccidendo almeno 500 persone che cercavano la protezione delle Nazioni Unite. Il suo personale – ha denunciato il Commissario – è stato arrestato insieme ad altri abitanti di Gaza dalle forze di sicurezza israeliane e denuncia maltrattamenti e torture. I nostri locali sono stati utilizzati per scopi militari da Israele, Hamas e altri gruppi armati palestinesi. I nostri convogli sono stati attaccati nonostante i movimenti coordinati con le autorità israeliane”. Anche in Cisgiordania, lo spazio operativo dell’Unrwa si sta riducendo. In 30 anni di lavoro umanitario, non ho mai riscontrato un disprezzo così palese per lo status protetto degli operatori umanitari, delle strutture e delle operazioni ai sensi del diritto internazionale”. Per Lazzarini, l’Agenzia “è presa di mira per il suo ruolo nella salvaguardia dei diritti dei rifugiati palestinesi e perché incarna un impegno internazionale per una soluzione politica. Israele è da tempo critico nei confronti del mandato dell’Agenzia”. Il commissario ha fatto poi il punto sulle indagini condotte su diversi membri del personale dell’Unrwa a Gaza che “sarebbero stati coinvolti negli abominevoli attacchi contro Israele del 7 ottobre. Dei 19 casi sottoposti ad indagine, uno è stato chiuso e la persona reintegrata. Quattro casi sono sospesi e necessitano di ulteriori prove. Sono ancora in corso 14 indagini”. A tutt’oggi, ha sottolineato Lazzarini, l’Agenzia è sempre meno in grado di sostenere i rifugiati palestinesi più poveri e vulnerabili che necessitano di assistenza alimentare e in denaro. In seguito alle accuse contro singoli membri del personale, 16 Stati membri hanno temporaneamente sospeso i finanziamenti all’Agenzia, pari alla metà del finanziamento previsto per l’anno”. Questo mette a rischio la capacità dell’Agenzia di operare oltre agosto 2024. Tutto dipenderà dall’erogazione dei fondi previsti da parte degli Stati membri e dalla fornitura di nuovi contributi al bilancio centrale. Per coprire fino alla fine dell’anno i bisogni umanitari critici nei territori palestinesi occupati – causati principalmente dalla guerra a Gaza – chiediamo 1,2 miliardi di dollari. Ad oggi è finanziato solo il 18%”.

Fonte: Agensir

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