Avvenire di Calabria

Hanno da poco iniziato l'anno di Servizio Civile universale presso la Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova

I giovani e il servizio civile, il primo insegnamento di Caritas: «educare all’ascolto»

I nuovi giovani operatori volontari reggini raccontano i primi giorni della nuova esperienza: la "prima tappa" il corso a Cetraro

di Alfonso, Daniele, Davide, Desirè e Sasha *

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Hanno da poco iniziato l'anno di Servizio Civile universale presso la Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova: i giovani operatori volontari raccontano i primi giorni della nuova esperienza che ha già fatto registrare una prima significativa tappa. Scopriamolo insieme attraverso il loro racconto.

Servizio civile in Caritas: prima tappa a Cetraro Marina

Il 3 giugno, siamo partiti per andare a Cetraro Marina, un piccolo Comune in provincia di Cosenza, per partecipare alla prima tappa formativa, prevista dal progetto, del nostro Servizio Civile Universale in Caritas. Una volta arrivati ci siamo recati presso il Centro residenziale “Colonia di San Benedetto” gestito dalle Suore Battistine.


Adesso siamo anche suWhatsAppnon perdere i nostri aggiornamenti: VAI AL CANALE


Il primo giorno è stato un po’ imbarazzante, soprattutto la mattina, poiché nessuno di noi si conosceva e non sapevamo cosa aspettarci nei giorni successivi, tuttavia, le giornate seguenti sono state molto più semplici, man mano che ci siamo adattati al ritmo della formazione.

La bella scoperta: c'è qualcosa da condividere insieme

I nostri rapporti si sono rafforzati sempre di più, anzi, capitava addirittura che i ragazzi delle altre Diocesi bussassero alla nostra porta per scambiare qualche parola in più o per chiedere se avessimo bisogno di qualcosa.

Ci sentivamo di far parte di qualcosa di più grande, perché abbiamo trovato persone molto aperte al dialogo e soprattutto, abbiamo trovato dei formatori che hanno realmente dato forma e senso alle cose del nostro quotidiano, raccontandoci le loro storie di gioia e di dolore, le loro paure e come le hanno affrontate, sono stati dei veri libri aperti, ci hanno raccontato in modo appassionato che cosa voglia dire Caritas, che cosa voglia dire servire il povero.


PER APPROFONDIRE: Servizio civile universale in Caritas, concluso un altro anno: «un cammino di servizio e crescita»


Una provocazione che è sempre ritornata nelle attività formative: «Quanto siamo disposti a mettere da parte il nostro orgoglio per aiutare l’altro? Come facciamo a prenderci cura di lui?». Queste domande che all’inizio sembravano scontate iniziavano a farci mettere in discussione in modo sempre più chiassoso nel nostro cuore Dalle storie dei formatori, ci siamo resi conto che aiutare il povero è una delle cose più difficili di questo mondo.

Questa prima tappa formativa esperienza ci ha dato molti spunti, molti interrogativi, ma anche una certezza. La certezza di aver capito che noi dobbiamo fare pace con i nostri difetti ammettendo di avere dei limiti e che oltre a questi, molte volte non possiamo superarli. 

Ecco i primi frutti dell'insegnamento di Caritas

La Caritas insegna che noi esseri umani abbiamo dei limiti, ma anzi, che in qualcosa siamo perfettibili come: nell’ascolto, nel discernimento, nell’osservazione; insomma, non si finisce mai di imparare; del resto noi non siamo tondi, ma quadrati, dotati di spigoli e spigolosi nelle relazioni. Solo Dio è tondo, e noi, anche se smussiamo gli angoli non arriveremo mai ad essere un cerchio completo; inoltre abbiamo imparato a non dare niente per scontato, perché anche le cose più banali possono rivelarsi significative. 

La formazione ci ha insegnato che non dobbiamo conformarci solo per paura di esprimere il nostro pensiero; i giorni a Cetraro sono stati lunghi e intensi, abbiamo imparato da piccole cose che, apparentemente sembravano insignificanti, ma una volta svolte le attività nascondevano un profondo significato. Inutile negare che rimanere concentrati dopo ore di attività non è stato facile, abbiamo fatto altre amicizie e grazie ai lavori di gruppo le stanchezze e le pesantezze sono state superate.

A confronto con il vescovo Rega

In queste giornate ci siamo disintossicati dal telefonino, cosa difficile da realizzare e fare in altri contesti, ma la curiosità di sapere e la voglia di imparare c’è li hanno fatti dimenticare. L’incontro con il Vescovo di San Marco Argentano Scalea, monsignor Stefano Rega, è stato molto costruttivo, ci ha fatto comprendere molte cose.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Il presule, rivolgendosi a noi, giovani in formazione del Servizio civile universale Caritas, ha detto: «Basta partire da poco per avere molto» e successivamente: «La vita è un bene che va condiviso con il prossimo». I giorni della formazione sono stati pieni di emozioni forti che certamente porteremo con noi nel nostro bagaglio di vita, custodendole sempre con cura. 

* i giovani del Servizio Civile - Bando 2023

Articoli Correlati