Avvenire di Calabria

Diocesi: mons. Morandi (Reggio Emilia), “non esiste una terza via: o il bene o il male”

di Redazione Web

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“Questi quarant’anni di Festincontro devono essere un tempo propizio per capire e leggere i segni di Dio nell’Azione Cattolica”. Lo ha detto mons. Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, nell’omelia della messa celebrata ieri pomeriggio a Reggio Emilia, con cui ha aperto il 40° Festincontro di Azione Cattolica. “Gesù va al cuore dell’uomo, non gli interessano le formalità”, ha proseguito il vescovo, esortando a “purificare ed evangelizzare i nostri sguardi verso gli altri perché non siano icona del possesso, ma della contemplazione, del dono. E se qualcosa ostacola, occorre avere il coraggio di tagliarlo”. No, allora, all’arte del compromesso, del contrattare con il Signore: “non esiste una terza via: o il bene o il male. L’urgenza contraddistingue il fare il male, mentre la calma l’operare il bene”. L’Azione Cattolica, dunque, per il presule “ deve essere efficace nella vita spirituale, nell’azione per il bene; tanti sono esperti della conversione altrui, invece è prioritario togliere la trave dal proprio occhio piuttosto che la pagliuzza in quello altrui”. Dopo la celebrazione mons. Morandi ha benedetto e inaugurato con il taglio del nastro al Campo Tocci la quarantesima edizione del Festincontro. “La Messa è sbiadita” è stato il focus su cui nella serata di ieri si sono confrontati nell’arena del Tocci il sociologo Luca Diotallevi, il vicario generale mons. Giovanni Rossi e don Giambattista Berti “Giobacomix”, vignettista, sollecitati dalle domande di Margherita e Paola del consiglio diocesano di Ac. Il calo della frequenza alla messa, la minor presenza femminile nella parrocchia, l’individualismo che spesso si riscontra anche nell’assemblea liturgica, il rendere “attrattiva” per adolescenti e giovani la celebrazione eucaristica, la “mortalità liturgica”, l’urgenza che la fede solleciti a porsi domande esistenziali, la carità e l’inclusività sono stati diffusamente affrontati nel dibattito, concluso dall’indicazione che l’Azione Cattolica deve essere “associazioni di cristiani veri”, come espressamente indicato nel cap. 31 della costituzione dogmatica conciliare Lumen Gentium.

Fonte: Agensir

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