Avvenire di Calabria

L'appello dei residenti di fronte a quello che viene definito un danno ambientale e una tragedia quotidiana

Tra rifiuti, roghi e diossine, ad Arghillà arriva anche l’amianto

Patrizia D’Aguì, Presidente del Gruppo Civico Noi Siamo Arghillà – La Rinascita: «Emergenza sanitaria ed ambientale: chiediamo urgente intervento delle istituzioni»

di Redazione Web

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Il quartiere di Arghillà, situato nella periferia nord di Reggio Calabria, sta vivendo una situazione di emergenza sanitaria e ambientale senza precedenti. Gli abitanti, ormai allo stremo, lanciano un grido disperato alle istituzioni competenti per un intervento immediato.

Emergenza rifiuti e amianto ad Arghillà: «una tragedia quotidiana»

«Immense montagne di spazzatura, roghi di rifiuti speciali e pericolosi, densi fumi neri, tossici e cancerogeni ricoprono oramai, quasi quotidianamente, il cielo del quartiere di Arghillà. Ma non si ferma a questo la tragedia che ogni giorno vivono sulla pelle gli abitanti: ad aggiungersi anche la devastante scoperta di amianto nelle discariche a cielo aperto presenti nella zona residenziale, a cui, tra l’altro, viene periodicamente appiccato fuoco!».


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Una «terra di nessuno», viene definita quella del rione nord di Reggio Calabria che, «ben più macabra di un film dell’orrore, continua a rassegnare scenari apocalittici sempre più raccapriccianti: in un’emergenza che, paragonata a quella del Sars-Covid-19, dovrebbe assumere la massima priorità di intervento da parte delle Istituzioni competenti!».

In una nota stampa, la Presidente del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita” Patrizia D’Aguì, ha rivolto una disperata ed imperativa richiesta di intervento a tutte le Istituzioni territoriali di competenza rispetto all’emergenza sanitaria ed ambientale dovuta alla presenza di amianto.

Il «grido d'aiuto» degli abitanti

«Un grido di aiuto, una supplica: quella che più e più volte abbiamo rivolto ai nostri amministratori rispetto ad una situazione di estrema emergenza sanitaria ed ambientale che sta mettendo a repentaglio la vita nostra, dei nostri figli e dei nostri nipoti! Giunge come una richiesta ciò che invece dovrebbe essere un nostro diritto: quello di vivere in un ambiente salubre e dignitoso!» – ha spiegato la Presidente Patrizia D’Aguì – «E mentre le istituzioni si trovano già in palese difetto nei confronti della cittadinanza tutta, la quale si è vista privare da decenni di molti dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione Italiana, oggi ci troviamo ad affrontare l’ennesimo problema di una gravità inaudita: la presenza di amianto in una zona limitrofa alle abitazioni, dove ogni giorno giocano bambini e ragazzi!»


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«Un paradosso, se si considera che oggi, giovedì 4 luglio alle 15, si terrà ad Arghillà un incontro per discutere del progetto “A.M.E.N.O.C.H.E.” nell’ambito dei finanziamenti PinQua destinati alla riqualificazione di uno spazio del territorio di Arghillà» – ha sottolineato D’Aguì – «Ben vengano progetti di grande rilievo come questo e fondamentali per la rinascita del quartiere, ma che succederà subito dopo? Sono necessari servizi complementari e di supporto al mantenimento di quanto si intende realizzare: bonifica anche dei materiali speciali, telecamere e presidio dell’esercito. Senza questo i 15 milioni di Euro andranno sprecati!»

L'appello alle istituzioni

«Oggi, con più forza e risolutezza, chiediamo una presa di coscienza immediata del pericolo a cui veniamo esposti e richiediamo un intervento urgente ed immediato per verificare e risolvere il problema» – ha proseguito la D’Aguì – «Un appello che rivolgiamo al Sindaco del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà; al Vice-sindaco Paolo Brunetti Delegato all’Ambiente; al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto; alla Garante della Salute Anna Maria Stanganelli; al Dipartimento della Prevenzione Asp di Reggio Calabria; al Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria; al Prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro.»


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«A loro rivolgiamo il nostro appello di intervenire immediatamente per scongiurare la catastrofe sanitaria e ambientale. Ignorare questa richiesta di intervento assumerebbe il significato di un vero e proprio omicidio colposo nei confronti dell’intera cittadinanza. Abbiamo oltrepassato ogni limite di sopportazione e pazienza! Siamo pronti alla rivoluzione!» – ha concluso Patrizia D’Aguì.

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